Non c’è dubbio che anche su Web si può commettere il reato di diffamazione. Il tema è particolarmente importante e delicato, in quanto ormai la rete è divenuta uno strumento di comunicazione di primaria importanza.
L’articolo 596 del codice penale dispone chiaramente che chiunque si sia reso colpevole del delitto di diffamazione “non è ammesso a provare, a sua discolpa, la verità o la notorietà del fatto attribuito alla persona offesa”
Si tratta di un reato comune posto a tutela dell'onore in senso oggettivo, quale stima che il soggetto passivo riscuote presso i membri della comunità di riferimento.
Una forma di diffamazione aggravata è quella che si realizza con il mezzo della stampa o con qualsiasi altro mezzo di pubblicità (materiale o – arrive vedremo – anche digitale).
Si pensi quanto possa essere importante, for each il dibattito politico, la conoscenza di certi fatti di cronaca. (advert esempio, conoscere fatti di corruzione su questo o quel candidato che si presenta ai suoi elettori sotto le sembianze ingannevoli del “candidato ideale”).
advert ogni modo non viene considerato un tentativo di calunnia, e trattandosi di un reato istantaneo, non ci possono essere influenze derivanti da evoluzioni normative in merito alla procedibilità del reato.
arrive ricordato, la diffamazione consiste nell’offendere la reputazione altrui. for every reputazione si intende la considerazione che gli altri hanno di una persona; nel caso specifico, della vittima diffamata.
La parola “Diffamazione” rappresenta l’atto o il fatto di diffamare, e deriva etimologicamente dal latino tardo diffamatiōne
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Questi possono essere infatti puniti se il reato di diffamazione è avvenuto perché hanno colpevolmente omesso di esercitare il dovuto controllo sui contenuti del periodico. minaccia reato Lo stesso può valere in determinati casi anche per l’editore o for every lo stampatore, se si tratta di stampa non periodica.
Da quanto possiamo leggere, quindi, viene punito chi attraverso una richiesta di istanza, una querela o una denuncia incolpi qualcuno di avere commesso un reato, anche se quest’ultimo è del tutto innocente. Può anche succedere che vengano simulate prove a sostegno della tesi.
Anche incolpare se stessi di un finto reato, ovvero che non sia mai esistito, o addirittura dichiarando di averlo commesso pur sapendo essere un altro il colpevole, corrisponde a reato.
In particolare quando un soggetto viene calunniato, gli viene imputata la responsabilità di avere commesso un delitto o una contravvenzione, anche se in realtà è del tutto innocente.
Il fatto poi che le dichiarazioni lesive della reputazione altrui siano presenti in atti pubblici rischia di conferire ad esse maggiore credibilità. (for every approfondire leggi l’articolo sulla “Diffamazione a mezzo stampa“).